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Umanità aumentata.

Mag 3, 2020

Gaia Fiertler nel suo articolo su “Il Futuro dell’umanità aumentata” pubblicato sulla rivista Digital Mindset 4.0, ha riportato le interviste svolte con alcuni professionisti che hanno parlato di come l’Intelligenza Artificiale sia destinata a rivoluzionare il futuro prossimo dell’umanità. Scopriamo quanto emerso dagli interventi di Guido di Fraia (prorettore alla Comunicazione e all’Innovazione dell’Università IULM, Founder CEO del laboratorio IULM AI Lab), Giovanni Sgalambro (Ceo di Accompany), Gianfranco Minutolo (Fondatore della società di consulenza Corporate Consulting) e Alessandro Giaume (Innovation Director di Ars Inventio).

Intelligenza artificiale e umanità aumentata.

Grazie al grande sviluppo delle capacità computazionali e di apprendimento automatico delle macchine l’Intelligenza Artificiale offre sempre più strumenti per potenziare le capacità “umane” e, di conseguenza, aumentare l’efficienza del business.

Per raggiungere questi scopi, tuttavia, è necessario investire per costruire “un approccio innovativo, un digital mindset aperto e multidisciplinare … un nuovo modo di concepire processi e prodotti alla luce dei dati e che investa nella sperimentazione”.

L’innovazione è aperta per sua natura, ha bisogno di collaborazione e rete.

Alessandro Giaume, Innovation Director di Ars Inventio

Umanità aumentata, partendo dal dato

Senza tralasciare l’importanza della decisione umana, per generare valore in questo processo d’innovazione e adozione di tecnologie intelligenti il dato diventa un elemento fondamentale. L’Intelligenza Artificiale necessita di dati “organizzati, omogenei, e utilizzabili” per allenare e rendere sempre più efficienti gli algoritmi in termini di capacità predittive e precisione.

I freni all’adozione dell’Intelligenza Artificiale sono numerosi ma, come sottolineato dalla survey dell’Osservatorio Intelligenza artificiale del Politecnico di Milano, è proprio la raccolta del dato la fase che ne rallenta maggiormente l’adozione.

L’identificazione, raccolta e integrazione dei dati necessari alla costruzione di un algoritmo “sensato” è critica per l’81% delle imprese. Ad ogni modo l’Intelligent data processing è fino ad ora l’applicazione più adottata (33%), con la costruzione di algoritmi per creare modelli di forecast (previsione) e di classificazione/clustering nel settore bancario, che ha un quarto del mercato, nell’industria manifatturiera (13%) e nelle multiutility (13%). Seguono i chatbox/ virtual assistant (28%) e i sistemi di raccomandazione nelle scelte di acquisto (18%). Mentre in fabbrica i Robot process automation intelligenti arrivano all’11% del mercato e la Computer vision al 10%, sono ancora residuali i robot collaborativi e gli Agv. In tutto, si tratta di un mercato da 200 milioni di euro con grandi potenzialità, ma ancora poco sviluppato.

Survey dell’Osservatorio Intelligenza artificiale del Politecnico di Milano

Il Dato nella attività di Marketing e Comunicazione.

Le capacità trainanti dei dati diventano estremamente chiare se applicate all’ambito del marketing e della comunicazione, dove diventano determinanti per ottimizzare svariate attività.

Una prima cosa che tutte le imprese dovrebbero iniziare a fare è capire come viene gestito il dato, rendendolo il più possibile condiviso e disponibile alle divisioni di business, superando i silos informativi che caratterizzano i modelli organizzativi aziendali. Un secondo step dovrebbe essere quello di scegliere una tecnologia in grado di generare valore attraverso l’uso del dato.

Guido di Fraia, prorettore alla Comunicazione e all’Innovazione dell’Università Iulm, Founder CEO del laboratorio IULM AI Lab

Verso approcci innovativi e Data-Driven.

Cresce il bisogno di qualità, che diventa una questione di cultura e competenza. L’apertura alle nuove tecnologie deve essere pensata “a misura d’uomo e d’azienda” ed essere sostenuta da investimenti e approcci innovativi.

Per poter sfruttare al meglio le nuove opportunità offerta dall’AI è fondamentale adottare un approccio Data-Driven in grado di guidare la strutturazione di una reale strategia di digitalizzazione dell’azienda

Cinque i passaggi fondamentali suggeriti dall’esperto: la conoscenza delle tecnologie e del loro impatto sul business; un piano strategico digitale; l’assessment su cosa c’è e cosa manca nel proprio sistema produttivo e organizzativo; la sperimentazione della tecnologia prescelta su un progetto pilota per verificare se il modello funzioni e crei valore; la scalabilità della tecnologia stessa. “Ma a monte di tutto c’è un tema di competenze, sia interne con la riqualificazione di tutti i livelli e un approccio innovativo diffuso, sia con assunzioni adeguate”.

Alessandro Giaume, Innovation Director di Ars Inventio

L’uomo al centro.

L’importanza della missione aziendale, del coinvolgimento, delle competenze e delle conoscenze del personale, pongono l’uomo al centro di questo processo. L’effort deve essere distribuito su tutto il personale dell’azienda in un approccio che miri alla comunicazione e alla condivisione dei dati.

Ogni progetto di trasformazione digitale richiede un approccio metodologico di change management con l’uomo al centro, perché non basta saper usare le tecnologie per usarle. Bisogna crederci, bisogna condividere il purpose dell’azienda, che ha il compito di comunicare bene le proprie motivazioni, aiutando i collaboratori a superare dubbi e paure con un approccio aperto, agile, collaborativo e multidisciplinare.

Giovanni Sgalambro, Ceo di Accompany, startup della società di consulen-
za Methodos

Lo sostiene anche Gianfranco Minutolo, fondatore della società di consulenza Corporate Consulting.

Sempre più le scelte saranno guidate dal machine learning e dalla Data analytics, attraverso i sistemi di raccomandazione sui social e sui siti che frequentiamo e sui cruscotti aziendali, in base a miliardi di interazioni e connessioni su cui le macchine “intelligenti” apprendono e personalizzano gli output in base ad azioni, preferenze, business, mercato. Ma, almeno per ora, valori e comportamenti come fiducia, responsabilità, empatia e condivisione sono ancora appannaggio dell’uomo.

Umanità aumentata

In questo contesto in continua evoluzione IULM AI Lab può fornire alla tua azienda il supporto necessario per migliorare il modo di fare marketing attraverso soluzioni dotate di Intelligenza Artificiale. Scopri le nostre aree di attività e contattaci per maggiori informazioni.

La formazione

Creiamo cultura sull’AI per aumentare la competitività delle imprese e del sistema paese 

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