L’intelligenza artificiale compie ogni giorno passi da gigante, scopre nuovi antibiotici, aiuta a diagnosticare malattie in tempi rapidissimi e con estrema precisione.
Fino a pochi anni fa però, non era ancora in grado di svolgere alcuni compiti che per l’essere umano potevano sembrare semplici, come intrattenere una conversazione o riassumere di un film.
Tuttavia questa condizione tecnologica ha ormai lasciato spazio a una nuova e imminente realtà. Le “macchine” sempre più sofisticate, attraverso reti neurali e sistemi profondi svolgono nuovi compiti in cui eccellono ai loro creatori umani. Il progetto di IBM Project Debater rappresenta un esempio in grado di chiarire lo stato dell’arte tecnologico attuale.
IBM Project Debater, di cosa si tratta?
Il primo sistema integrato con AI in grado per aiutare gli esseri umani a “ragionare” utilizzando argomentazioni basate su evidenze oggettive in modo da evitare l’influenza dei pregiudizi e delle conoscenze limitate sulle conclusioni raggiunte.
Il suo obiettivo è dare supporto alle persone nel costruire argomenti persuasivi e prendere decisioni ben informate.

Facciamo un pò di chiarezza e cerchiamo di spiegare questo nuovo passo tecnologico
È stato testato per la prima volta alla Cambridge Union, la più antica società di dibattiti al mondo, che ha visto affrontare due squadre composte da specialisti, di fronte al pubblico di 300 membri. L’ argomento? “se l’intelligenza artificiale avrebbe causato più danni che benefici”.
Un chiaro segno delle mutazioni tecnologiche a cui stiamo assistendo che ci conducono in un istante dove la corsa alla supremazia quantistica e le ipotesi di singolarità e transumanesimo sembrano sempre più vicine. Dove il divario tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, si fa sempre più sottile, evidenziando allo stesso tempo una grande differenza.
L’intelligenza umana nei suoi limiti e nelle complessità è in grado di compiere scelte partendo da un ridotto numero di informazioni rilevanti. L’intelligenza artificiale necessita di un altissimo quantitativo di input per poter funzionare al meglio e apprendere.
Ma con IBM Project Debater inizia a essere obsolescente o quantomeno passata questa affermazione.
Ma come mai il dibattito rappresenta un passo così importante nel campo delle Intelligenze Artificiali?
L’intelligenza artificiale fino ad ora, possedeva capacità che necessitavano di un enorme sforzo di apprendimento, dettato dall’ inserimento di enormi moli di dati, per compiere compiti specifici e “narrow”.
Il dibattito rappresenta un intreccio di argomenti e informazioni, che fino ad ora era esclusiva capacità umana. Ma ora non più, nato nel 2011 sotto la direzione di Ranit Aharonov, nel laboratorio IBM di Haifa, in Israele, scelto tra 30 progetti di AI allora considerati, con uno scopo è ben preciso: eccellere nella cosiddetta “computational argumentation”. La capacità di conoscere a fondo un soggetto, delineare una posizione sulla questione e infine difenderla da critiche e attacchi.
Come funziona IBM Project Debater?
Questo particolare e profondo sistema computazionale possiede la capacità di ricavare e immagazzinare una grandissima quantità di dati. Partendo da questi crea un discorso strutturato e basato su fonti certe e inattaccabili per un determinato argomento.
Ma non si limita solo a questo, infatti è in grado di ascoltare (usando Watson Speech to Text) l’interlocutore con cui intrattiene il dibattito e di muovere obiezioni.
Importante sottolineare, al fine di comprendere le differenze tra questo sistema e quelli che lo precedono, che Project Debater non impara un argomento specifico ma riesce a creare argomentazioni persuasive partendo da fonti messe a disposizione. Necessità però di un elevatissimo corpus di fonti (centinai di milioni) per poter operare e intrattenere il dibattito e tutt’ora possiede dei limiti temporali nel dibattito, infatti preparandosi durante il discorso dell’avversario e ascoltandolo è in grado di portare avanti il suo discorso fino a quattro minuti.
Ma quindi qual’è l’obiettivo di questo sistema?
Il suo fine è di espandere le menti umane attraverso un dibattito imparziale; per dare la possibilità e un supporto alle persone nel costruire argomenti persuasivi e prendere decisioni ben informate.